Rifugio Remondino

Storia

Storia del rifugio

‏Il rifugio è dedicato al Tenente degli alpini Franco Remondino morto, il 27 luglio del 1931, in montagna precipitando dalla parete di Rocca Gialeo con il compagno Erasmo Vivarelli. I numerosi amici e soci del CAI decisero, in suo ricordo, di costruire un ricovero alpino in questa zona non ancora servita da strutture o rifugi.


‏Il ricovero, inaugurato il 30 settembre del 1934, consisteva in un capiente bivacco nella classica forma di semibotte costruito in legno e rivestito in lamiera con 10-12 posti su tavolato; illuminazione a petrolio ed acqua ad 80m.
‏Nel 1946 il Remondino, se pur danneggiato per cause belliche, fu ripristinato continuando ad assolvere le sue funzioni.
‏Funzioni che con il passare degli anni iniziavano a stare “strette” considerando ora mai aumentati flussi turistici.


‏Negli anni ‘60 fu decisa la costruzione di un vero e proprio rifugio in muratura, più ampio e capiente, che venne inaugurata il 26 giugno 1966

Storia dei gestori del Rifugio

  • ‏Dal 1966 al 1990 | Tino Piacenza (responsabile Chivi)
  • ‏Dal 1991 al 1995 | Bertu Zuppanelli
  • ‏Dal 1996 al 1998 | Ruggero Fanizza
  • ‏Dal 1999 al 2004 | Adriano Musso
  • ‏Dal 2005 al 2022 | Franca Torre
  • ‏Dal 2023 | Marco Ghibaudo